Approfondimenti medici

Prevenzione dei tumori genitali femminili

Da circa 20 anni, con il miglioramento delle tecniche di Diagnosi Clinica, la Scienza medica ha sferrato un poderoso attacco alle patologie tumorali. Con l’aumento, però, dell’età media della vita della popolazione si è riscontrato un significativo incremento delle malattie tumorali senili.
 
Per quanto riguarda l’ambito femminile, se da un lato sono diminuiti i tumori gravi e mortali della cervice, sono in netto aumento i tumori del seno, del corpo uterino e delle ovaie. Le nuove tecniche chirurgiche ed i nuovi protocolli farmacologici permettono e permetteranno anche di più in futuro la totale guarigione da queste forme neoplastiche, anche le forme più invasive.
 
A monte di queste nuove tecniche mediche deve instaurarsi un grande sforzo di tutte le strutture sanitarie nella attuazione di programmi di prevenzione e di diagnosi precoce.
In ambito nettamente ginecologico, l’esecuzione periodica e controllata del PAP test fin dai primi rapporti sessuali, associata alla visita ginecologica annuale, è in grado di azzerare il rischio di cancro del collo uterino. Il controllo ecografico con le nuove strumentazioni ad alta risoluzione delle ovaie a partire dal quarantesimo anno d’età, unitamente all’esecuzione dell’eco-mammografia, può drasticamente ridurre il numero dei tumori invasivi dell’ovaio e della mammella, potendoli diagnosticare anche in fase molto iniziale e quindi molto aggredibili con le attuali tecniche chirurgiche e farmacologiche.
 
Sempre rimanendo nel contesto della patologia tumorale femminile, un discorso a parte merita il cancro del corpo uterino o adenocarcinoma dell’endometrio. È attualmente un tumore in fase di aumento, sia per la maggior durata della vita media, sia per l’aumento dell’obesità nella donna in menopausa. L’obesità, la tendenza al diabete, alla ipertensione sono condizioni aggravanti il rischio di riscontrare tale forma tumorale nella donna.
In un protocollo di diagnostica precoce di massa diventa molto utile dopo i 50 anni associare allo screening sopra citato, nelle donne a maggior rischio, il prelievo citologico dell’endometrio che è un semplice esame ambulatoriale di basso costo, associato nei casi in cui il prelievo fosse troppo difficoltoso ad una ecografia transvaginale.
 
Concludendo questa rapida carrellata, il messaggio che se ne deduce è che con una accurata prevenzione di basso costo e mantenuta nel tempo si può adeguatamente contrastare la diffusione delle neoplasie femminili.
 
Dott. Paolo Tumaini
 
 
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