Il cancro del retto è una neoplasia che, in base ad alcune statistiche mondiali, è in continuo incremento: basti pensare che negli Stati Uniti si calcolano per ogni anno circa 120,000 nuovi casi.
Questo tumore affianca, per incidenza, i tumori del polmone e della mammella. Le cause possono rinvenirsi in alcuni fattori di rischio predisponenti la malattia, i quali sono a loro volta stati suddivisi in due gruppi:
Il carcinoma rettale provocato da fattori genetici ha un’incidenza piuttosto rara, anche se patologie preesistenti come la poliposi familiare o le poliposi multiple trovano stretta correlazione con questa neoplasia.
I fattori di rischio per cause ambientali sono quindi i più imputabili. Possiamo citarne alcuni: la massiccia industrializzazione; l’errata alimentazione troppo ricca di grassi e proteine di origine animale e troppo povera di fibre; la stipsi persistente, le cui cause possono essere plurime ma la prima, indubbia, risulta essere la dieta errata, responsabile di formare feci poco consistenti che, transitando lentamente nel grosso intestino, permettono il contatto prolungato tra sostanze carcinogene (ad esempio conservanti e coloranti contenuti negli alimenti) e parete intestinale.
Si sviluppa prevalentemente all’estremo distale dell’ampolla o del canale anale ed evolvendosi rapidamente determina un’elevata malignità.
La poliposi ed il cancro del retto hanno assunto in questi ultimi anni uno stretto legame. Infatti possiamo riscontrare sia l’una che l’altra patologia nelle identiche sedi, ad esempio la porzione retto sigmoidea nella quale possono rinvenirsi in una percentuale pari al 60%.
Il tumore può interessare (e ciò avviene frequentemente) anche il tessuto epitelliale e più raramente quello connettivale, mentre a seconda delle porzioni interessate dal tumore possiamo riconoscere la seguente suddivisione:
Possiamo concludere affermando che per tentare di ridurre l’incidenza del cancro rettale è necessario applicare un costante sistema preventivo, tentando di ridurre i fattori predisponenti (poliposi) e gli altri fattori di rischio.